Alessandro Nasini 16-12-2015

Vi siete mai persi in un ospedale?

Vi Siete Mai Persi In Un Ospedale

A tutti sarà capitato almeno una volta di doversi recare presso un’azienda ospedaliera per i classici controlli di routine. Proprio nel caso di queste visite, capita spesso di doversi recare in strutture che l’utente conosce poco o addirittura per niente. La prima cosa che si fa è cercare un box informazioni per capire come muoversi all’interno di questi edifici, sempre più grandi e sempre più simili a labirinti.

Negli ultimi anni si è cercato di agevolare gli spostamenti degli utenti segnalando e differenziando con colori i percorsi da seguire per giungere nella maniera più rapida al reparto, ma nella maggior parte dei casi il risultato è ancora molto lontano dall’essere ottimale.

Vogliamo fare un esempio? Per andare al reparto di Dermatologia dell’ospedale X vi verrà detto di seguire il percorso A, segnalato a terra o sulle pareti con il colore arancione, di prendere uno dei 3 ascensori (F, G o H) e di scendere al piano -1. Un anziano potrebbe dimenticare le indicazioni ricevute dopo pochi passi e confondersi: con tutte le lettere, seguire il percorso G e prendere l’ascensore A e ritrovarsi nel reparto di Oculistica. Reparto nel quale non è previsto ci sia un banco informazioni e dal quale con molta probabilità sapranno forse indicarvi come ritornare all’ingresso ma non alla destinazione voluta.

Alcune aziende ospedaliere cercano di ovviare consegnando al paziente un “promemoria”, un foglietto prestampato con i percorsi da seguire per giungere a destinazione. Una buona soluzione? Solo apparentemente sì.

Provate a mettervi nei panni di un anziano, quasi certamente presbite o miope e immaginare di camminare con gli occhiali per dei corridoi affollati dovendo contemporaneamente guardare avanti, le indicazioni alle pareti ed il foglietto: avrete sempre qualcosa fuori fuoco e come minimo vi girerà la testa. Ovviamente, l’inevitabile stato di stress del paziente non farà che rendere la situazione ancora più difficile.

Un problema irrisolvibile? Ovviamente no: pensate che esistono ormai persino sistemi di navigazione indoor in grado di guidare a destinazione all’interno di un edificio esattamente come un navigatore per auto vi guida per le strade di una città. Non si tratta ancora di soluzioni economiche, purtroppo, ed in tempi di tagli alla sanità non si tratta di soluzioni che ogni struttura può implementare ma dei passi intermedi sono invece alla portata di ogni struttura, anche con budget estremamente ridotti.

Sarebbe opportuno occuparsi di questi aspetti già nella fase di progettazione delle strutture e non solo successivamente. Uno studio più approfondito dei flussi attesi e del tipo di utenza – spostando quindi il focus sugli utenti e non solo sui servizi erogati – permetterebbe di progettare percorsi più lineari e di disporre la necessaria segnaletica guida in modo opportuno, magari integrandola sin d’ora con un minimo di supporto tecnologico.

Il fatto che ormai quasi ogni italiano possegga almeno un cellulare e spessissimo uno smartphone potrebbe ad esempio facilitare la distribuzione di guide e mappe dei percorsi molto più fruibili di un post-it scritto da un usciere volenteroso.


Alessandro Nasini
Alessandro Nasini

CEO/Head of Design