Dimmi dove sono andato, ma dillo solo a me
Da qualche giorno abbiamo scoperto che Apple registra i nostri movimenti. Ovviamente non ci fa spiare da un satellite, si è limitata ad inserire in iPhone e iPad 3g una applicazione che registra i nostri spostamenti e salva i dati in un file (non criptato) sul nostro device.
Non lo fa con gran precisione a dire il vero (non usa il gps interno ma triangola i dati delle celle telefoniche degli operatori di telefonia) ma lo fa. Lo fa senza dircelo, è ciò ha provocato - giustamente, aggiungo io - uno scandalo in rete. Personalmente, pur condividendo la potenziale violazione della privacy (il file non è accessibile dall'esterno, così dice Apple, ma è facilmente scaricabile ad esempio durante un intervento di assistenza) la cosa che mi infastidisce di più è la mancanza di una applicazione integrata per leggere i miei dati.
Già, perché a me farebbe un gran comodo poter registrare i miei spostamenti e periodicamente poterli visualizzare. Potrei scoprire che faccio più strada del necessario per raggiungere le mie destinazioni abituali, potrei organizzarmi meglio e fare lungo il percorso delle tappe funzionali ad altre attività (dalla lavanderia alla spesa, dai passaggi in libreria all'aperitivo con gli amici...). Potrei anche decidere di condividere di mia spontanea volontà ed in modo selettivo queste informazioni con amici, collaboratori, la mia famiglia. Per uno come me che "lotta" quotidianamente contro il tempo, sarebbe di grandissimo aiuto, una vera manna.
E invece, Apple registra i mie spostamenti sul mio iPad ma non mi dice niente, ha messo dentro il mio tablet una funzionalità potenzialmente utilissima e non mi dice nulla. Devo aspettare che qualche benemerito smanettone lo scopra.
Alessandro Nasini
CEO/Head of Design